Menopausa e terapia ormonale sostitutiva
La terapia ormonale sostitutiva (TOS) aumenta il rischio di tumore al seno?
In generale si può dire che, nelle donne che assumono terapia ormonale in menopausa, il rischio di tumore alla mammella è pari a 3 casi in più ogni 1000 donne trattate con questa terapia per 5 anni. Si tratta di un rischio aumentato ma spesso inferiore ad altri fattori di rischio che affrontiamo nella nostra quotidianità: fumo, obesità, ridotta attività fisica, alcol e farmaci come ipolipidemizzanti e antidepressivi.

Osserviamo questa tabella: su 1000 donne tra i 50 e i 59 anni, nella popolazione generale 23 hanno il rischio di sviluppare il tumore al seno, il numero sale a 27 se prendiamo 1000 donne che hanno fatto terapia ormonale sostitutiva (quindi un aumento del rischio di 4/1000) mentre saliamo a 28 se prendiamo 1000 donne che consumano due bicchieri di vino al giorno e raggiungiamo 57 se prendiamo 1000 donne con problemi di sovrappeso o obesità.
Consumo di alcol e, ancor più il sovrappeso hanno un’incidenza nettamente superiore sul rischio di sviluppare tumore al seno, rispetto all’utilizzo di terapia sostitutiva ormonale.
L’attività fisica moderata svolta per due ore e mezza alla settimana riduce il rischio fino a 18/1000 donne.
La terapia ormonale quindi, se associata ad una corretta attività fisica, in una donna normopeso, è quasi ininfluente sul rischio di tumore al seno rispetto alla popolazione generale.
Rimane il fatto che esistono diversi tipi di terapia ormonale sostitutiva, diverse pazienti con comorbilità, familiarità o altri fattori di rischio, e che pertanto la cura va prescritta solo dopo attente valutazioni, solo se necessaria e personalizzata da caso a caso.