Gli eventi dello Studio Medico Emme - Genova Via Cesarea 5/3

28 Luglio 2023

NOVITA’: da settembre 2023 una nuova radiofrequenza per il tuo benessere intimo!

Scopri ATTIVA Gynè – un nuovissimo dispositivo medico, SOLO da noi!

ATTIVA Gynè è un dispositivo medico di ultima generazione, nato per consentire un ringiovanimento vaginale non chirurgico.

Si tratta di un dispositivo medico che utilizza la tecnologia S.I.H. (Subdermal Induced Heat Technology) ovvero Tecnologia per Induzione Termica Sottocutanea, progettato per aiutare ad invertire i mutamenti legati all’invecchiamento e all’evoluzione ormonale, come ad esempio: prolasso vaginale di tipo I, secchezza intima (e conseguente dolore ai rapporti), incontinenza urinaria e molto altro…

La tecnologia endovaginale Gynè garantisce la massima sicurezza ed efficacia, i tessuti vengono riscaldati in modo mirato all’interno della vagina e sull’area vulvare, al fine di stimolare le cellule a produrre nuovo collagene, acido ialuronico ed elastina.

Il manipolo brevettato di ATTIVA® Gynè può essere usato infatti in modalità intra-vaginale in quanto dotato di sensore termico, e sui genitali esterni sotto controllo della termocamera.

Il manipolo presenta lungo la sua superficie speciali elettrodi in ceramica che lavorano in modalità capacitiva bipolare, quindi con massimo rispetto strutturale dei tessuti.

Gli elettrodi sono posizionati a spirale avvolgendo tutto il perimetro e la lunghezza del manipolo e ciò permette di effettuare il trattamento con una semplice e graduale rotazione dello stesso, in base al ciclo di tempo impostato, garantendo un’azione efficace e completa su tutta l’area interessata.

I risultati sono visibili già dopo i primi giorni di trattamento con un elevato grado di soddisfazione della paziente e l’effetto conclusivo si nota entro 4-6 settimane di trattamento.

Perchè risulta più efficace rispetto ad altri dispositivi che utilizzano la radiofrequenza?

La differenza sta proprio negli elettrodi in ceramica presenti sul manipolo e l’alta tecnologia che permettono una maggiore personalizzazione di utilizzo con il raggiungimento di piani più profondi, adattabilità al tessuto e controllo costante della temperatura interna ed esterna.

Per chiedere maggiori informazioni: studiomedicoemme@gmail.com

17 Luglio 2023

Sindrome premestruale

EMME Studio Medico Articoli ciclo mestruale, dolori mestruali, fase luteale, mestruazioni, ovulazione, salute donna, salute intima

Che cos’è la sindrome premestruale?

La sindrome premestruale (SPM) è una condizione caratterizzata da sintomi fisici, psicologici e comportamentali.

Si stima che esistano più di 200 sintomi diversi legati alla SPM.

Per quanto tempo durano i sintomi?

I sintomi ricorrono regolarmente durante la fase luteale del ciclo mestruale e spariscono o diminuiscono con l’arrivo della mestruazione.

La SPM sembra essere il risultato di una soggettiva risposta dell’organismo femminile alle variazioni ormonali. Inoltre, risulta fortemente modulata da aspetti relativi allo stress e allo stile di vita.

In assenza di ovulazione, generalmente la SPM migliora.

Si stima che circa l’85% delle donne in età fertile presenti almeno 5 sintomi.

Nella maggior parte dei casi i sintomi si presentano in forma lieve o moderata e interferiscono con la vita sociale, lavorativa e personale in vario modo.

Nel 2-10% delle donne invece i sintomi sono severi e particolarmente accentuati compromettendo le attività della vita quotidiana.

Quando i sintomi diventano invalidanti, si parla di disturbo disforico premestruale (PMDD).

Sintomi fisici:

mal di testa
gonfiore addominale
tensione / dolori mammari
stanchezza
dolori muscolari
costipazione o diarrea
acne
pruriti vaginali
variazioni termo-regolative

Sintomi psico-comportamentali:

irritabilità
sbalzi di umore
ansia
rabbia
aggressività
confusione
difficoltà di concentrazione
crisi di pianto
depressione

Non ci sono esami del sangue o altri esami che permettano di identificare dei segnali biologici in quanto ad oggi non sono stati individuati dei biomarcatori correlati alla sindrome.

L’unico strumento utile alla diagnosi è l’utilizzo di un diario mestruale da compilare per almeno 3 mesi consecutivi, con tipologia di sintomi, intensità e durata.

10 Luglio 2023

Valutazione pavimento pelvico: 5 validi motivi per non posticiparla

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Purtroppo è un pensiero piuttosto comune pensare che non sia necessario controllare il pavimento pelvico durante la gravidanza e che sia sufficiente prendersene cura dopo il parto.

Nulla di più sbagliato.

Ecco i 5 motivi per i quali è necessario pensarci prima:

Innanzitutto per prepararsi al parto è fondamentale poter attivare / rilassare la muscolatura pelvica
se si hanno dei sintomi come pesantezza, perdite di urina, dolore lombare o stitichezza, controllare il pavimento pelvico diventa doveroso
il massaggio perineale anche in assenza di sintomi, a partire dalla 32 esima settimana è importante imparare ad eseguirlo per poter gestire al meglio il parto e il post parto
imparare a conoscersi meglio, dando a questa parte del corpo la giusta importanza, gestendola in maniera ottimale per evitare o imparare a riconoscere eventuali disfunzioni future
Farsi seguire da personale specializzato prima del parto è importante anche per imparare ad eseguire in modo corretto esercizi che ti permettono di avere un facile e rapido recupero nel post parto.

30 Giugno 2023

Sindrome uro-genitale della menopausa: focus on AVV (Atrofia Vulvo-Vaginale)

EMME Studio Medico Articoli atrofia vulvo-vaginale, menopausa, salute donna, salute intima

La definizione di Sindrome Genitourinaria in Menopausa evidenzia l’importanza di una valutazione complessiva dei disturbi genitourinari legati alla carenza estrogenica.

Nella sindrome riconosciamo in primo luogo l’atrofia vulvo-vaginale, che può ormai essere considerata un sintomo marker della menopausa.

Sono presenti anche sintomi come problemi del basso tratto urinario come disuria, nicturia ed infezioni urinarie e vaginali ricorrenti.

Che cos’è l’Atrofia Vulvo-Vaginale e da cosa è determinata?

L’Atrofia Vulvo-Vaginale (AVV) consiste nella progressiva modificazione della struttura del tessuto vaginale e vulvare, in conseguenza della carenza di estrogeni dovuta all’avanzare dell’età.

Gli estrogeni sono i principali ormoni sessuali femminili, prodotti dai follicoli ovarici, ed agiscono mediante interazioni recettoriali specifiche in differenti tessuti.

L’AVV si manifesta con maggiore frequenza dopo la menopausa, quando la quantità di estrogeni nel corpo diminuisce e di conseguenza le pareti della vagina si assottigliano, diventano più fragili e meno lubrificate.

L’atrofia vulvo-vaginale interessa fino a circa il 50% delle donne in post-menopausa.

Diversamente da altri sintomi della menopausa, che possono attenuarsi con il tempo, l’AVV spesso persiste e può peggiorare con il trascorrere degli anni.

Purtroppo ad oggi è una patologia ancora sottovalutata: il 63% delle donne non sa che l’atrofia vaginale è una condizione cronica destinata a peggiorare con il passare del tempo.

Quali sono i sintomi?

•Irritazione

•bruciore

•prurito

•Secchezza

(riduzione secrezioni vaginali)

•Lievi perdite ematiche

(vagina più sensibile ai traumi)

AVV e disturbi della sfera sessuale

Atrofia vulvo-vaginale

• Assottigliamento labiale

• Riduzione flusso ematico vaginale

• Ridotta lubrificazione

DISPAREUNIA

•Danno epiteliale alla penetrazione

•Dolore, bruciore, irritazione vaginale

•Sanguinamento postcoitale

L’AVV non deve essere vissuta come una complicanza “inevitabile” della menopausa, ma come una condizione patologica da affrontare per migliorare il proprio benessere e la qualità della vita.

A differenza di altri disturbi menopausali che si possono attenuare con il passare del tempo, l’atrofia vulvo-vaginale tende a persistere nel tempo e a peggiorare.

16 Giugno 2023

Endometriosi e celiachia

EMME Studio Medico Articoli celiachia, dolore cronico, endometriosi, glutine, salute donna

Il glutine è una proteina che tende ad accentuare stati infiammatori già presenti nel corpo, avere una diea priva o povera di glutine può risultare quindi utile per le pazienti affette da endometriosi e anche fibromialgia.

In alcuni casi però la presenza di endometriosi in una paziente, può essere considerata un campanello di allarme nei confronti di una celiachia non ancora diagnosticata; l’endometriosi infatti presenta una sintomatologia provocata da infiammazioni croniche intestinali che, spesso, hanno origine già dall’infanzia.

Si è osservato ad esempio come la colite cronica sia una problematica ricorrente nelle pazienti affette da endometriosi e celiachia.

Molte donne affette da endometriosi inoltre, riferiscono un miglioramento della sintomatologia a seguito di una dieta priva di glutine.

Ecco perchè è importante un lavoro multidisciplinare che preveda scambio e comunicazione tra la figura del ginecologo e quella del nutrizionista.

31 Maggio 2023

Menopausa: ritroviamo l’equilibrio

EMME Studio Medico Articoli

Vivere la menopausa in modo sereno e tenere a bada i sintomi è possibile.

Da dove iniziamo?

Nutrizione
Idratazione
Respiro
Sonno
Attività fisica
Microbioma
Preservare la salute intima
Integrare
Porre il proprio benessere al centro

Nutrizione: evitare grassi saturi, zuccheri semplici, caffè, bevande dolci, alcolici, sale, spezie e peperoncino; favorire cereali integrali, verdura, frutta secca e semi, frutti rossi, pesci e legumi.

Idratazione: bere almeno 1,5 lt di acqua al giorno

Respirare: in particolare la respirazione diaframmatica può essere un prezioso ausilio per contrastare le vampate di calore, per riequilibrare il pavimento pelvico e per placare ansie e timori.

Dormire: aiutiamoci con sostanze naturali che aiutano ad aumentare la produzione di melatonina, fondamentale per mantenere un buon sonno ristoratore.

Attività fisica: fondamentale per mantenere un peso corporeo sano ed un corretto rapporto tra massa magra e massa grassa e prevenire l’osteoporosi.

Microbioma: evitare che si verifichi una situazione di disbiosi del microbiota, integrando se necessario con prebiotici.

Salute intima: mantenere la zona intima idratata e nutrita, per prevenire secchezza e dolori

Integrare: assumere i corretti integratori al fine di contrastare i principali sintomi (es. trifoglio per le vampate, magnesio per crampi e stanchezza.

Porre sè stesse al centro: smettere di dare priorità agli altri e iniziare a pensare a noi stesse!

29 Maggio 2023

Lichen Vulvare: quali possibili soluzioni?

EMME Studio Medico Articoli dolore cronico, lichensclerosus, pavimento pelvico, salute donna, secchezza intima

La terapia prevede in prima istanza l’utilizzo di corticosteroidi che, nonostante siano efficaci, hanno effetti avversi che ne impediscono l’utilizzo prolungato.

Sicuramente è consigliato l’utilizzo di idratanti locali costantemente, soprattutto se a base di Vitamina E, permettono un’azione elasticizzante, antiossidante e antinfiammatoria.

Nuove soluzioni arrivano anche dalla tecnologia come l’elettroporazione che permette di lavorare con prodotti topici arrivando più in profondità della semplice applicazione locale.

Ottimi risultati si ottengono anche con tecniche infiltrative come il PRP che si basa sulla somministrazione intralesionale di plasma, ricco di piastrine e come il lipofilling (impianto di cellule adipose prelevate da altre zone del corpo).

Le soluzioni sono diverse e possono essere diversificate in base all’esigenza di ogni singola paziente, la cosa fondamentale è affidarsi solo a personale specializzato.

25 Maggio 2023

Lichen vulvare

EMME Studio Medico Articoli atrofia, dolore cronico, lichensclerosus, pavimento pelvico, salute donna, salute intima, vulva

Il Lichen vulvare è una patologia cronica infiammatoria la cui eziologia, ancora oggi non del tutto chiara, è considerata multifattoriale a probabile eziopatogenesi autoimmunitaria, che colpisce maggiormente individui geneticamente predisposti.

Nella donna, se non correttamente trattato, determina gravi conseguenze anatomico-funzionali per i genitali: scomparsa progressiva delle piccole labbra con alterazione del tessuto, ispessimento della cute, restringimento dell’ostio vaginale, “incappucciamento” del clitoride e talvolta chiusura completa della vulva.

Dal punto di vista sintomatologico il lichen è caratterizzato da inteso prurito, bruciore, dolore e talvolta si possono associare disturbi urinari. Può rappresentare un disordine invalidante determinando la compromissione della sessualità fino ad un dolore-bruciore costante così intenso da impedire le attività quotidiane.

Esistono tre diverse tipologie di lichen: lichen sclerosus, lichen planus e lichen simplex chronicus.

Il Lichen Sclerosus o Lichen sclero-atrofico è il più frequente a livello vulvare e può estendersi ed interessare tutta l’area ano-genitale; può comparire a tutte le età della donna, con due picchi di incidenza, uno in età infantile (prepubere) e postmenopausa.

Purtroppo non esiste ad oggi una cura che garantisca una completa guarigione ma esistono soluzioni che hanno come obiettivo quello di ottenere lunghi periodi di remissione e benessere. Una volta inquadrata la patologia e individuata la strada terapeutica più efficace, sarà più semplice per la paziente riconoscere i primi sintomi di ripresa e intervenire tempestivamente senza arrivare a quadri clinici allarmanti.

Quali possono essere queste soluzioni terapeutiche?

Ne parleremo nel nostro prossimo articolo…

18 Maggio 2023

Cistiti ricorrenti

EMME Studio Medico Articoli cistite, d-mannosio, pavimento pelvico, salute donna

La cistite è un’infiammazione sintomatica della vescica causata da batteri o da cause infiammatorie.

I principali sintomi sono: bruciori minzionali, frequenza minzionale, dolore e talvolta sangue nelle urine.

Solitamente, dopo molte recidive, i sintomi tendono a non scomparire tra un attacco e l’altro anche in assenza di batteri. Per questo si parla di “cistite cronica”.

Quali fattori predispongono la donna alla cistite e come è possibile prevenire le recidive?

La causa delle cistiti ricorrenti va ricercata nel serbatoio batterico presente nelle feci, questi batteri possono passare nelle basse vie urinarie determinando lo stato infiammatorio.

Per prevenire le recidive vi sono rimedi naturali molto efficaci, primo fra tutti il d-mannosio. Uno zucchero semplice che, dopo essere stato assunto per via orale, viene eliminato attraverso le urine.

11 Maggio 2023

Dispareunia

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La dispareunia o dolore sessuale è un disturbo tendenzialmente cronico che consiste nel provare dolore genitale durante, o più raramente dopo, il rapporto sessuale; colpisce circa il 15% delle donne in età fertile (ma è un dato molto probabilmente sottostimato) ed una percentuale che si estende fino al 45% per le donne nel periodo successivo alla menopausa.

Il dolore può comparire all’inizio della penetrazione, localizzato all’entrata vaginale (dispareunia superficiale) o comparire a penetrazione completa (dispareunia profonda). Le cause possono essere molteplici:

La dispareunia superficiale può essere dovuta a cause biologiche (infettive o infiammatorie come vulviti, vestiboliti, vaginiti), ormonali (atrofie e distrofie vulvo-vaginali), muscolari (ipertono dei muscoli pelvici), iatrogene (eccessivo uso di farmaci o dopo chirurgia), neurologiche (nevralgia del nervo pudendo).

La dispareunia profonda è riconducibile a problemi quali endometriosi, malattia infiammatoria pelvica, varicocele pelvico, esiti di radioterapia, problematiche intestinali o vescicali.

A queste cause si affiancano i disturbi di origine psicologica e sessuologica: disturbi del desiderio e dell’eccitazione, storie di pregresse molestie e abusi, disturbi affettivi quali depressione e ansia e cause relazionali come mancanza di intimità emotiva, conflitti coniugali, abusi verbali e fisici da parte del partner.

Siamo pertanto di fronte ad un disturbo complesso con significati che vanno oltre il dolore, che altera la vita sessuale e di coppia, dilaniando la donna nella propria femminilità.